Un'altra ricetta tipicamente carnevalesca è quella dei frati fritti. Curiosando sul web ho trovato un interessante articolo pubblicato su "La Stampa" del 31 gennaio 2013 che spiega la probabile origine del nome di questi dolci (io, se devo essere sincera, proprio non ne ero a conoscenza). Ho pensato di proporvelo qui di seguito:
A Carnevale anche i frati sono fritti
Il clero ha nella tradizione della gastronomia italiana una presenza che affonda le radici in quella società contadina dove spesso la figura del prete o del frate era tra le più significative ed incombenti. Del clero a volte ci si prendeva gioco chiamando alcuni tipi di pasta strozzapreti o strangolapreti; altre volte ci si ispirava al suo abbigliamento, come nel caso del cappello del prete, che in Emilia è una variante dello zampone o del cotechino (questo nome, tra l’altro, si dà anche ad una zucca dalla forma particolare). C'è poi da ricordare il boccone del prete, che è una parte del pollo. E questa presenza non poteva mancare in pasticceria, dove, tanto in Sardegna quanto in Toscana, nel periodo di Carnevale si preparano i frati fritti. Si tratta di ciambelle dolci nel cui impasto, nella versione sarda, c'è una forte presenza di vernaccia o di acquavite. In Toscana si preparano nella zona di Pisa e vien da pensare che il rapporto tra il dolce sardo e l'omonimo toscano risalga al tempo delle repubbliche marinare. C'è anche da ricordare che il nome potrebbe nascere da una vecchia leggenda secondo la quale due fraticelli sorpresi a rubacchiare nella dispensa del convento esclamarono alla vista dell'abate "siamo fritti".
La ricetta che intendo presentarvi è quella che utilizzo ormai da parecchio tempo: mia zia la lesse sul calendario di Frate Indovino qualche decennio fa (non saprei dire con esattezza quando).
Gli ingredienti necessari sono i seguenti:
- 300 g di patate già sbucciate
- 300 g di farina di grano tenero tipo 00
- 50 g di burro
- 2 uova
- 3 cucchiai di zucchero
- 1 pizzico di vanillina
- la scorza grattugiata di un limone
- un cubetto di lievito di birra
- latte q.b.
- olio di semi q.b.
- zucchero a velo o semolato q.b.
Prima di tutto occorre lessare le patate e schiacciarle utilizzando un passaverdura o uno schiacciapatate. Quindi disponetele a fontana su di una spianatoia assieme alla farina; unite il burro ammorbidito, le uova, lo zucchero, la vanillina, la scorza di limone grattugiata ed il lievito stemperato in un po' di latte tiepido. Lavorate bene gli ingredienti sino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo, prelevate piccole porzioni d'impasto, formate dei salamini ed unitene le estremità in modo da creare delle piccole ciambelle. Lasciate riposare per un'oretta in modo che possano lievitare e quindi friggete i vostri frati in abbondante olio ben caldo. Una volta ottenuta una perfetta doratura da entrambi i lati, scolateli e trasferiteli su della carta assorbente. Passate le ciambelline nello zucchero semolato o spolverizzate con zucchero a velo. Se volete potete anche gustarle con un po' di crema pasticcera, sono una vera bomba!